Intervista ad Alberto Banfi

Alberto Banfi è docente di Tecnica di Borsa all’università Cattolica di

1° Domanda
Il caso parmalat e ancor prima Cirio e Argentina hanno sollevato un problema riguardo i prospetti informativi e alcune carenze normative. Lei cosa ne pensa?

Risposta
Credo che il vero problema non sia un’eventuale carenza normativa quanto piuttosto la mancata applicazione delle regole che già ci sono. Poi, nel caso specifico dei prospetti informativi credo che siano in pochi gli investitori (e non solo quelli piccoli) che li leggono veramente.

2° Domanda
Secondo Lei come è stato possibile un caso Parmalat in un mercato come quello Italiano? Quali sono veramente le responsabilità delle banche in questo disastro? E’ ammissibile che fino al giorno prima gruppi quali Citibank consigliavano di investire in Parmalat?

Risposta
E’ il caso di puntualizzare alcune cose. In primo luogo non si tratta del “mercato italiano” in quanto casi analoghi li abbiamo visti anche in mercati ben più evoluti del nostro. Per quanto riguarda la responsabilità delle banche occorre fare una distinzione: da un lato le banche (e sono poche, non più di 5 o 6 e di grandi dimensioni) che hanno effettivamente utilizzato le emissioni obbligazionarie per rientrare da esposizioni debitorie, e dall’altro le banche (anche talvolta per scarsa preparazione o vera e propria incompetenza dei propri consulenti finanziari o addetti agli sportelli) che hanno favorito l’acquisto o la sottoscrizione di titoli ad alto contenuto di rischio. A quest’ultimo proposito, però, non sono così sicuro che gli investitori fossero tutti inconsapevoli del rischio a cui andavano incontro. Infine, chi conosce il mondo degli analisti finanziari (e la loro eccessiva numerosità) sa bene che c’è talvolta molta impreparazione e pressappochismo.

3° Domanda
Il caso Parmalat ha scatenato una psicosi da bond su decine di titoli quotati, Tiscali, Cremonini e altre società sono state coinvolte in queste vicende, spiacevoli si, ma molto redditizie per alcune tipologie di operatori. E ammissibile che solo una semplice voce di un operatore possa provocora oscillazioni di prezzo ampissime senza che la consob intervenga?

Risposta
I “rumors” di mercato sono il sale della speculazione e le oscillazioni sono la conseguenza della volontà speculativa degli operatori. La Consob deve intervenire quando questi “rumors” ravvisano fattispecie di reati finanziari (aggiotaggio, insider trading, ecc).

4° Domanda
La normativa in fase di studio sulla super Consob secondo lei è un passo importante? Cosa cambierà veramente?

Risposta
Ci sono degli aspetti positivi e degli aspetti che non mi convincono. Ritengo tuttavia che ciò rappresenti un passo in avanti senza dimenticare però che quanto c’era fino ad ora si è dimostrato un impianto importante

5° Domanda
In America i Fondi Pensione hanno un ruolo davvero di primo piano nell’economia, è pensabile in futuro un ruolo importante anche per fondi italiani?

Risposta
Prima di immaginare un ruolo importante dei fondi comuni nel nostro paese, occorre ridefinire l’intero sistema della previdenza (pubblica e privata). Solo allora si potrà dire se i fondi pensione avranno un ruolo determinante; non va però dimenticato che non sempre i fondi pensione (si pensi al caso Enron) hanno finito per svolgere un ruolo di salvaguardia dalle oscillazioni di mercato

6° Domanda
Ultima domanda un po’ più specifica. Come pensa che sarà il futuro dei mercati finanziari, dopo questa lunga fase laterale che dura ormai da mesi?

Risposta
Non sono abituato a fare previsioni. Ritengo però che stiamo vivendo una fase piena di incertezze in tutti i campi (politico, economico, militare, ambientale e morale) e con le quali dovremo imparare a convivere. I mercati reagiranno in relazione agli interventi che saranno considerati più produttivi al riguardo. Nonostante tutti i mercati hanno dimostrato di tenere bene nonostante le incertezze.

Alberto Banfi