Storia dell’oro e Gold Standard

Storia dell’oro

Accenni sul Gold Standard

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La Storia

Sono seimila anni che viene estratto oro, sono state prodotte circa 135.000 tonnellate ed ogni anno vengono estratte circa 2.400 tonnellate ed intorno ad esso si sono scontrati interessi delle nazioni e gli uomini hanno sfidato tanti pericoli per possederlo. Le proprietà fisiche la lucentezza, la facilità di lavorazione, la virtuale indistruttibilità, hanno permesso all’oro di ritagliarsi un ruolo speciale nella storia dell’umanità e nei secoli l’oro è stato valutato per la sua bellezza e rarità.

I più antichi oggetti d’oro conosciuti sono egiziani risalenti circa al 5.000 A.C. ed inizialmente l’oro fu utilizzato per la produzione di ornamenti e gioielleria. Le civiltà maestre nella produzione di oggetti d’oro furono quella etrusca e quella romana. Fin dalla sua scoperta il metallo svolge una funzione monetaria e per diversi millenni è stato considerato il più importante e sicuro mezzo di pagamento.

L’oro cominciò ad essere usato in modo diffuso come moneta corrente nel 1816 in Inghilterra che adottò il sistema del “Gold Standard”. Successivamente fu seguita da altri paesi (Germania nel 1872 USA nel 1900). Con questo sistema le monete nazionali erano convertibili in oro. La coniazione era libera e l’oro, sia in forma di moneta o di oro grezzo poteva essere liberamente importato ed esportato. Il tasso di cambio fra le monete di diversi paesi si manteneva stabile in quanto poteva variare solo entro una parità fissa che oltre la stabilità dei cambi assicurava l’equilibrio degli scambi internazionali.

L’inizio della prima guerra mondiale segnò la fine del sistema aureo e fu seguita da un periodo di grande instabilità. Nel 1925 la Gran Bretagna e nel 1927 la Francia ritornarono sostanzialmente al sistema ante bellico e le banche centrali affiancarono alle riserve auree alcune valute convertibili (dollari, sterline, franco francese, etc.), facendo nascere il “Gold Exchange Standard”. Quindi alcune monete furono dichiarate direttamente convertibili in oro, altre (come la lira italiana) non erano direttamente convertibili in oro, ma in monete, chiamate pregiate che potevano essere convertibili. Nel 1931 l’Inghilterra sospese la convertibilità e nel 1934 gli USA dichiararono che i privati non potevano convertire più i dollari in oro. Nel 1944, per iniziativa degli Stai Uniti e dell’Inghilterra i rappresentanti di 44 paesi si riunirono a Bretton Wood dove fu creato il Fondo Monetario Internazionale (F.M.I.) e venne fissato il prezzo del metallo a 35 $ per oncia, prezzo a cui gli U.S.A. si impegnarono ad acquistarlo da chiunque ed a venderlo solo alle Banche Centrali.

Ogni paese partecipante fu obbligato a versare al F.M.I. una quota di oro e di moneta nazionale e dichiarare la parità tra la propria valuta e l’oro, o indirettamente, il dollaro. Nel 1948 la Francia fu il primo paese a legalizzare la negoziazione di oro, seguito nel 1951 dalla Svizzera, paese che non aveva barriere né all’importazione né all’esportazione. Nel 1954 riaprì il mercato di Londra e negli anni sessanta ci fu una rottura d’equilibrio tra domanda ed offerta, in quanto la grave crisi del dollaro indusse diversi operatori a forti acquisti d’oro. Questa è la prima volta che l’oro assunse il ruolo di bene rifugio a fronte dell’instabilità del dollaro. Il 17/03/1968 può essere considerata la data ufficiale della nascita del mercato dell’oro il cui prezzo veniva determinato dall’offerta e dalla domanda. Il 15 Agosto 1971 l’amministrazione Nixon soppresse la convertibilità tra dollaro e oro così crollava uno dei pilastri del sistema di Bretton Woods.

Successivamente Nixon svalutava due volte la parità del dollaro nei confronto dell’oro. Poiché il dollaro non era più convertibile in oro i governi europei nel 1973 chiesero agli USA che il mercato ufficiale dell’oro venisse abolito (parità del $ rispetto all’oro) potendo vendere oro sul mercato libero. Nel 1976 i Paesi aderenti al FMI ufficialmente decisero l’abolizione del prezzo ufficiale dell’oro e quindi del doppio mercato del metallo.

Con questo accordo il F.M.I. restituì una parte delle riserve d’oro ai paesi che l’avevano depositato e ne’ vendette una parte per aiutare i paesi in via di sviluppo. In questo modo l’oro veniva a perdere il suo ruolo di fondamento del sistema monetario internazionale, ed il sistema di adesso è basato sul dollaro (Dollar Standard). La liberalizzazione del mercato dell’oro aveva portato il prezzo dello stesso nel 1975 a 200 $ per oncia anno in cui iniziarono le vendite del tesoro degli USA. Nel marzo del 1979, con la nascita del sistema monetario europeo, venne stabilito che i paesi membri dovessero versare il 20% delle loro riserve in oro ed il 20% delle loro riserve in dollari in cambio di ECU. Gli ECU pertanto, avevano come base l’oro e consentivano alle banche centrali di poter utilizzare le loro riserve auree. Anche se negli ultimi anni l’oro non brilla più come prima e la sua funzione monetaria si sia appannata perdendone la posizione centrale, esso ha sempre un ruolo importante perché è considerato il bene da ultima spiaggia che può essere utilizzato in caso di bisogno dai privati o come sostegno olla propria valuta dalle .

LE FUNZIONI DELL’ORO
L’oro ha principalmente 3 funzioni: monetaria, d’investimento e di consumo

Grazie alle sue caratteristiche come trasportabilità, resistenza alla corrosione, divisibilità riconoscibilità immediata e fungibilità, l’oro è stato preferito ad altri metalli per essere trasformato in moneta. Il primo uso di monta d’oro è attribuito ai cinesi, mentre in occidente risale circa al VII° secolo A.C. all’epoca di re Croeus di Lydia (l’attuale Turchia occidentale).

La funzione di riserva si esplica nel momento in cui l’oro viene utilizzato come attività finanziaria, che mantiene il suo valore nel tempo. Per le banche centrali le riserve di oro hanno una funzione di garanzia a fronte di emissione di monete e debiti, oltre che una funzione di riserva di ultima spiaggia. “I soggetti privati invece detengono oro a scopo d’investimento a medio/lungo termine con l’obbiettivo di proteggersi dalle svalutazioni e da incertezze economico-politiche.” Inoltre offre all’investitore sicurezza e solidità, il suo valore è universale e facilmente realizzabile in qualsiasi momento. Le transazioni speculative di oro non fisico (oro finanziario o cartaceo ed i prodotti derivati) si hanno nel momento in cui si cerca di ottenere un guadagno dalle variazioni del prezzo del metallo. Comunque i produttori di oro e coloro che lo lavorano ricorrono ai derivati anche per motivi di copertura dei rischi. La terza funzione dell’oro è quella di bene consumo per uso industriale gioielleria industria elettronica, dentistica. La gioielleria ha una funzione di investimento (secondo i paesi ed i periodi storici) e di consumo che offre a chi lo detiene il piacere di indossarlo e possederlo. L’uso in elettronica è dovuto alle sue caratteristiche di buon conduttore di elettricità. Grazie alla sua resistenza ed ai bassi rischi per la salute umana viene usato nel campo medico soprattutto in quello dell’odontoiatria.

Troviamo monili fabbricati con l’oro già 3000 anni prima di Cristo. Molte civiltà ci hanno lasciato bellissimi gioielli e manufatti in oro: gli egizi, i romani, gli assiri, gli atzechi ecc. Praticamente tutte le civiltà progredite che sapevano fondere i metalli lo hanno usato. Ma è alla fine del settecento che lo si usa per fini commerciali. La gioielleria industriale nasce in Francia nel 1782 dove viene costruita la prima macchina industriale per la produzione della catena a “coda di volpe”. Da secoli il nostro Paese è al primo posto nella produzione degli oggetti preziosi ottenuti dall’oro, in Italia si ricostruiscono tutte le tecniche antiche e moderne della trasformazione di questo tesoro giallo in collane, bracciali, anelli e fantasie d’arte che esportiamo in tutto il pianeta, e forse anche oltre. L’Italia è la prima nella produzione di artigianato orafo, con l’India, la Turchia, gli Stati Uniti, segue il Giappone ed altri stati europei.