Introduzione al Behavioral Finance

Tutti noi investiamo denaro per avere più denaro. Le motivazioni possono essere differenti – una casa più grande, un’auto più bella, l’istruzione dei figli, la pensione – ma l’obiettivo di base è lo stesso per tutti.
Molti grandi studiosi hanno esaminato i mercati finanziari sperando di scoprire strategie di investimento che diano i migliori risultati. E quasi tutti hanno basato le loro teorie su un’ipotesi: che l’investitore agisca sempre in modo da massimizzare il rendimento del proprio investimento. Eppure una grande quantità di ricerche dimostra che gli investitori in realtà non sono sempre così razionali come queste teorie vorrebbero.

Gli studi di psicologia, per esempio, hanno ripetutamente dimostrato che il timore di perdere denaro con un investimento sbagliato è tre volte più grande del “piacere” che deriva dal guadagnare denaro con un investimento azzeccato. Piccole correzioni di mercato si sono spesso tradotte in ribassi molto consistenti, semplicemente perché sono state alimentate da un vero e proprio panico degli investitori che hanno venduto precipitosamente per non perdere denaro nel breve periodo, piuttosto che ragionare sulle potenzialità di lungo periodo di quell’investimento.

È quindi evidente che non tutte le scelte degli investitori sono fatte nell’interesse degli stessi. Se è vero che sentimenti quali la paura e l’avidità hanno spesso giocato un ruolo cruciale nelle decisioni, è anche vero che ci sono anche altre cause dei comportamenti irrazionali. Un errore mentale tipico porta spesso a valutare in modo non corretto nuove informazioni su una società quotata, e di conseguenza a valutarne male il valore intrinseco.

Il “behavioral finance”, la finanza comportamentale, studia il modo in cui questi sentimenti ed errori mentali possono portare a errori di valutazione di azioni e obbligazioni, e ha portato alla formulazione di strategie di investimento che traggono profitto dai comportamenti irrazionali.

Esistono da tempo delle strategie di investimento che sfruttano le emozioni “della massa”, ma la novità più importante e promettente della finanza comportamentale sta nella capacità di individuare gli errori mentali che vengono regolarmente commessi dagli investitori. Queste strategie non si limitano a esaminare i fondamentali delle società e il “sentiment” degli investitori. Tengono anche conto di come il cervello umano risolva i problemi e, in certi casi, sia più propenso a commettere un errore.